FANTACITY 2015
LA SCUOLA MEDIA “BONFIGLI” ANCORA SUL PODIO !!!
Ancora una volta gli alunni della nostra scuola risultano vincitori! In questo caso i premiati sono stati gli alunni della classe II A di Corciano che il 18 aprile, nella Sala del Consiglio comunale di Perugia, hanno ricevuto il terzo premio nella categoria Racconto, per aver partecipato, nell’ambito della manifestazione Fantacity, al concorso nazionale “Tutti a pranzo al civico 18”.
I più vivi complimenti ai nostri scrittori in erba che hanno saputo dimostrare come il gusto della narrazione continui ad essere vivo anche nelle giovani generazioni!
Qui di seguito si allega il testo del racconto vincitore, buona lettura!
Tutti a pranzo al civico 18
Il nostro condominio è come una piccola tribù Lakota!.... Voi vi chiederete chi sono?! E quale è il motivo di questa affermazione....
Iniziamo con ordine...
La tribù degli indiani Lakota o, come li chiamano i nemici, Sioux, era come una grande famiglia, in cui tutti si sentivano fratelli e condividevano ogni cosa nel bene e nel male. Quando un indiano era in difficoltà gli altri si facevano in quattro dandogli ciò di cui aveva bisogno.
Alt un momento!!! Non stiamo facendo un riassunto stile “Discovery Channel” ma stiamo parlando di una similitudine col mio splendido, colorato, accogliente e chi più ne ha più ne metta, condominio al civico 18.
Qui vivo con la mia famiglia da quando sono nato e tutti mi chiamano “Riccardo Masterchef” perchè la mia grande e smisurata passione, nonostante l'età, è la cucina, regionale, tradizionale o etnica non importa..l'importante è che io abbia pentole un fornello e materie prime a km zero o biologiche. La domenica cucino spesso per il mio clan dove non esistono distinzioni tra ricchi e poveri, italiani o stranieri, fortunati o paragonabili ad un gatto nero per la sfiga che portano al loro passaggio. Tra loro i miei amici Elisabetta, Marie, Ayoub ma soprattutto il mio prezioso collaboratore e fornitore di materie prime, Salvatore detto “Bio”. A soli dieci anni vive con e per il suo orto condominiale, le sue prime preoccupazioni del mattino non sono le verifiche a scuola o i compiti, ma studiare nuovi droni salvagoccia o nuovi archibugi per salvare l'ambiente e aumentare la produzione di vegetali, ortaggi e legumi e diminuire da buon vegetariano l'uso di carne e derivati...Beh..ha proprio ragione....uccidere i poveri animali dopo averli allevati con tanto affetto e magari dopo avergli dato pure un nome che so..”il gallo Zeus”, “la gallina Penelope”, “il papero Duffy” o “il maialino Peppo” in onore della famosissima Peppa Pig.
Che poi.....la domanda sorge spontanea....ma quando andiamo a farci una scorpacciata di frittura di pesce ci pensiamo ai nomi dei calamaretti o dei totani?! In fondo non sono animali anche loro anche se non hanno nessuno che li nutre in altomare? Non avranno un cuore, emozioni , non avranno parenti che li piangono quando finiscono impigliati nelle reti dei pescatori?
Beh...basta storie strappalacrime non siamo a “C'è posta per te”!!!..Sono qui per raccontarvi cosa è successo ieri.
Una domenica come tante altre, la solita giornata che uno immagina di totale relax, di piatti cucinati con qualche nuova ricetta, fin quando apre la finestra e realizza che davanti ai suoi occhi si trova...non un’ auto della polizia, non un camioncino di “Bio” con gli asparagi appena colti dal famoso orto dei miracoli, non qualche venditare ambulante ...ma..un furgoncino con scritto “Ghostbuster!!!!
Insomma dal pensiero di cosa cucino oggi per la combriccola a “ma c'è un fantasmaaaaaaaaaaaaa!!!!
Pronto in trentadue secondi netti mi sono fiondato in strada con ancora i pantaloni del pigiama addosso, con le cuffie alle orecchie e con una ciabatta e una scarpa da ginnastica, per scoprire che Salvatore, il mio amico del cuore, aveva visto un fantasma in casa sua col grembiule rosso col numero 18 stampato. Era diventato matto completamente o aveva fatto qualche esperimento con le sue coltivazioni e erbette come nel “piccolo chimico”? Nel giro di pochi minuti tutti gli abitanti del civico 18 erano pronti a fare ogni tipo di domanda ma “Bio” mi ha preso da una parte e mi ha detto con gran tranquillità che il fantasma si chiamava 18 e che era stato un abitante di questo condominio, morto più di 200 anni fa, che in vita faceva il cuoco e voleva assaggiare nostri piatti dopo averci osservato per tante domeniche nascosto dietro le tende; in cambio avrebbe regalato le ricette tradizionali che lui usava due secoli prima.
A queste parole credo di aver cambiato colore per un attimo...ma in fondo pensai che aggiungere un posto a tavola era bellissimo e la sua presenza non era certo ingombrante! Proposi a tutti un pranzo in onore di “18”, apparecchiammo nel locale condominiale pure per lui. Tovaglie coloratissime, luci soffuse e come sottofondo il pianoforte di Elisabetta con musiche di Chopin. Per qualche ora avremmo fatto finta di niente, le solite scenate di Marie che vuole fare la modella e digiuna, soliti problemi dei genitori che ci vedono come piccoli mostri presi dai nostri hobbies piu che dai compiti, solite risate all'arrivo di Zampy un cagnetto che è il più feroce critico di cucina.
Ci sedemmo e iniziammo a mangiare e, come per magia, dal piatto di 18 spariva tutto in un attimo, pasta al forno con verdure, anatra all'arancia , sformato di carote e muffin. La nostra grande famiglia si era allargata ma avevo dei dubbi su cosa pensava di noi e della cucina il nostro silenzioso ospite. Dopo pochi secondi per fortuna un segno, le persiane del locale cominciarono a sbattere come in un applauso e gli acchiappafantasmi che registravano tutto con i loro apparecchi riuscirono a sentire la voce di “18”. Era entusiasta e per niente sconvolto dal baccano e dalle nostre opinioni e si autoinvitava per le successive domeniche a tavola con noi. Era da tanto tempo che aveva l'acquolina in bocca e cercava sempre qualche avanzo in frigo da portarsi nell'aldilà. Proprio seguendo il nostro esempio di famiglia super aveva convinto alcuni colleghi fantasmi a non infastidire di notte i vivi e a cercare un modo per creare una tavolata di fantasmi generosi simpatici e disponibili come noi. Ma la cosa più sorprendente fu che dettò a me alcune ricette. Si trattava di piatti della tradizione di due secoli fa che lui cucinava; la pappa al pomodoro alla Verdi, le zuppe di verdure orzo e farro, e il pollo alla Marengo creato dal cuoco di Napoleone e da lui rivisti con aggiunta di ingredienti segreti che nessuno sapeva. Un dono che mai avrei immaginato per completare il mio libro di ricette che sogno di pubblicare col titolo “Le ricette del civico 18” e visto il seguito che ho sul mio blog quasi quasi aprirò pure un ristorante!
La giornata di ieri è stata proprio indimenticabile e fantastica...non so quanti condomini ci sono come il nostro in giro per il mondo..ma una cosa è certa: l'amicizia , la fratellanza e la serenità dopo “un pranzo al civico 18” io la auguro a tutti!!!!!
LORENZO PISCITELLI
Gli altri racconti
A tavola siamo tutti uguali
Ayoub,un ragazzo marocchino di 13 anni,dimostra di essere più maturo rispetto agli altri ragazzi della sua età perchè ha già vissuto delle esperienze molto forti.
All'età di 7 anni, insieme al padre era arrivato in Italia da clandestino; aveva trascorso tre lunghi giorni in un barcone ammassato insieme a molte persone che come lui cercavano di scappare dalla guerra in cerca di una vita migliore.
Appena arrivato, Ayoub e il padre Mohammed erano stati ospitati da alcuni vecchi amici; i primi giorni per entrambi erano stati devastanti perché, senza documenti e senza lavoro, rischiavano di essere rimpatriati. Ayoub passava le giornate davanti alla finestra,in attesa del rientro del padre che cercava lavoro per ottenere il permesso di soggiorno. In quei momenti la mancanza della madre e dei fratellini si faceva sentire più forte, e lui cercava di non pensarci inventando delle "storie" di supereroi. Il suo preferito era "Batbout" che, saltando sui tetti,catturava ladri e furfanti lanciando delle micidiali palle di pane duro e riconsegnava la refurtiva alle persone derubate. Qualche mese dopo, la loro situazione era migliorata perché il padre era stato assunto come muratore e così aveva deciso di trasferirsi in un appartamento tutto per loro in un condominio di 12 piani.
Ayoub aveva scoperto di andare a scuola con due ragazzi del suo stesso palazzo, Riccardo e Elisabetta. I due avevano aiutato Ayoub ad ambientarsi e a imparare la lingua come aveva chiesto di fare la maestra. I tre erano diventati molto amici fino a far conoscere ad Ayoub Marie e Salvatore,altri due bambini del condominio. Per farli sentire meno soli i ragazzi avevano parlato ai propri genitori di Ayoub e Mohammed e questi avevano deciso di invitarli al pranzo della domenica che veniva organizzato ogni settimana dai condomini.
Vedendo in quell'occasione che ognuno portava qualcosa, Ayoub aveva deciso di provare a cucinare anche lui. Nei mesi successivi aveva deciso di unire gli ingredienti marocchini a quelli italiani e così erano venute fuori delle ricette veramente deliziose: pane al farro, pane ai semi di girasole e pane spolverato di cumino. Era diventato talmente bravo da essere chiamato"il panettiere del palazzo" e la sua fonte di ispirazione era la musica classica che gli teneva compagnia mentre impastava. La sua passione era nata sentendo il pianoforte di Elisabetta,l'amica che abitava al piano di sotto. La musica li aveva ancora di più uniti tanto che lui era diventato il critico musicale del giornalino della scuola. La maggior parte degli articoli riguardavano appunto Elisabetta; non avendo la famiglia vicino, lei era una specie di sorella.
Era stata proprio lei a convincere Mohammed a far venire dal Marocco la madre ed i fratelli di Ayoub che lui non vedeva da sei anni e che sentiva solo telefonicamente. Il padre inizialmente non era d'accordo perché temeva di non poter mantenere tutta la famiglia; Elisabetta però lo aveva convinto a chiedere aiuto agli abitanti del palazzo.
Questi lo avevano rassicurato e gli avevano promesso anche aiuti economici in caso di bisogno, visto che ormai erano tutti parte della stessa famiglia. Il pranzo della domenica seguente per il ragazzo sarebbe stato davvero indimenticabile perché mai avrebbe immaginato di rivedere i propri cari "tutti a pranzo al civico 18". Elisabetta aspettava con ansia quella domenica per vedere la sua faccia!!!!
ALEX VINCA
FIORI DI PESCO
Marie è una ragazza di quattordici anni ed è la più grande del suo gruppo di amici formato da: Riccardo, Elisabetta, Salvatore detto "Bio" e Ayoub. Questi ragazzi ogni domenica si riuniscono per pranzare tutti insieme. Da un po' di tempo Marie si sente molto triste a causa della morte del padre. Era molto legata a lui. Condividevano la stessa passione per il teatro e per questo si erano molto avvicinati. Ha perso ogni stimolo nel fare qualunque cosa anche il semplice nutrirsi. Per di più si vede molto grassa.
I suoi amici hanno notato questo suo cambiamento ma non si sono preoccupati più di tanto fino a quella maledetta domenica in cui, in uno dei loro soliti pranzi, Marie si è sentita male ed è caduta a terra svenuta. A quel punto i suoi amici la portano all'ospedale. Dopo una serie di controlli i dottori scoprono che Marie soffre di una grave forma di anoressia. Passa molti mesi in ospedale per curarsi e i suoi amici non la abbandonano mai. Nonostante ciò la sua condizione non migliora però le permettono di stare un periodo di tempo a casa.
Una volta a casa, Salvatore la invita a passeggiare nel suo orticello. Lei ovviamente non accetta perché la trova una cosa stupida.
Un giorno la sua gattina, Cleo, che non esce mai dall'appartamento, sgattaiola fuori e si dirige proprio verso l'orticello.
Marie è costretta ad inseguirla e quando arriva nell'orticello viene catturata dalla bellezza dei fiori di un pesco. Ogni giorno scende e va a guardare i bellissimi fiori rosa che, con il passare del tempo, diventano dei frutti e non sa resistere alla tentazione di assaggiarli. Grazie anche all'aiuto di Salvatore nasce in lei la curiosità di conoscere tutto quello che l'orticello produce.
Passano interi pomeriggi a sperimentare nuove ricette. Così piano piano si riavvicina al cibo e fa notevoli progressi. Per festeggiare questa sua vittoria, i suoi amici decidono di organizzare una festa a sorpresa per lei. Elisabetta ha preparato un piccolo concerto al pianoforte e suonerà pezzi di Chopin. Salvatore, Riccardo e Ayoub preparano il pranzo a base dei prodotti dell'orto di Salvatore. Marie ne è molto felice e si rende conto di essere molto fortunata ad avere degli amici così.
Lucia Broccatelli
L’amicizia fa miracoli
La preoccupazione di Marie era la stessa, tutte le sere pensava a che diversivo avrebbe potuto trovare per rifiutare il cibo che le veniva proposto in tavola e ormai stava esaurendo la fantasia. Mangiare per Marie era terribile, era colpa del cibo se le sue gambe si ingrossavano, se la pancia si gonfiava e se doveva mettersi addosso almeno due taglie in più di quella che, secondo lei, avrebbe dovuto indossare.
Ma domani al pranzo ci sarebbe stato anche Zampy, che fortunatamente adorava la pasta ai peperoni che si sarebbe trovata davanti. D’altra parte quel bastardino l’aveva salvata più di una volta evitando che mangiasse il piatto di pasta preparato da Salvatore, che con i suoi prodotti bio teneva banco nel menu del pranzo domenicale.
Non era un caso che tutti si impegnassero molto ultimamente per il menù, il brusco dimagrimento di Marie saltava all’occhio e preoccupava.
Mentre Marie era immersa nei suoi pensieri, Ayoub stava attivando il suo lievito: per il giorno dopo avrebbe preparato degli impasti formidabili, pani destinati a ripieni e farciture da far venire l’acquolina in bocca…. Stavolta Marie non avrebbe resistito, tutte le volte che pensava a lei ripercorreva la trasformazione della ragazza, da bambina solare a tipa insicura, taciturna e sempre stanca.
Riccardo aveva “ordinato” ad Ayoub dei panini da farcire che non somigliavano minimamente a quelli che si trovano nelle buste di plastica, in fondo c’è modo e modo di fare gli hamburger, gli hot dog e le piadine di cui era ghiotto, vuoi mettere le confezioni commerciali con il pane fatto in casa? Bastava leggere gli ingredienti e annusare il prodotto…..
Da questo punto di vista si doveva riconoscere che Olaf il lievito sapeva fare il suo lavoro, l’avergli anche dato un nome non era per niente eccessivo, vista l’importanza del compito che svolgeva.
L’aroma di sesamo e coriandolo che aromatizzava i pani si sposava con il suono del pianoforte di Elisabetta, entrambe inondavano il palazzo e, a dire il vero, era l’unico modo che aveva la ragazza di partecipare alla vita condominiale, “Brava sì… ma che asociale!” pensava la maggior parte dei condomìni. Solo Ayoub aveva un debole per lei, si vedeva da come la elogiava nel giornalino scolastico e da come arrossiva quando la incontrava. Mentre Ayoub pensava ad Elisabetta mentre impastava, Riccardo, da ragazzo intraprendente qual era, non stava certo a guardare la ragazza più bella del palazzo, del paese e forse dello Stato che si lasciava morire di fame. Nonostante in passato gli avesse propinato davanti di tutto, dai cibi bio alle piadine, lei aveva sempre trovato scuse per non mangiare.
E a parte il fatto che per i suoi gusti stava diventando troppo magra (alcuni mesi fa non aveva davanti due cose che ora erano pressoché scomparse?), non capiva il motivo di quella stranezza, non mangiare era innaturale per un ingurgita-tutto come lui, ma le leccornie con lei non funzionavano, bisognava passare ad un piano B.
Marie era convinta che non sarebbe mai piaciuta a nessuno, lo specchio non mentiva, troppo grassa, troppo timida, con niente da dire in nessuna circostanza, le sembrava di non avere neanche delle opinioni tanto si trovava insignificante.
Riccardo passò all’attacco:”Marie, sono in attesa che mi pubblichino un libro!” disse quel pomeriggio scuotendola dal suo torpore.
“Sono contenta per te” rispose Marie allontanandosi.
“Aspetta! Ho un favore enorme da chiederti. Vedi, dalla casa editrice mi chiedono che ogni mia ricetta sia commentata da un coetaneo con il giusto spirito critico, senza che questo sia un cuoco provetto (quindi escludo Ayoub), un ambientalista (escludo Salvatore) o che sia una pianista antipatica (quindi niente Elisabetta), insomma rimani solo tu!”
Gli occhi di Marie si accesero mentre sorridevano entrambe per le cose buffe dette da Riccardo.
“Vuoi dire che a qualcuno può interessare la mia opinione su un argomento qualsiasi?”
“Su una cosa qualsiasi? Devi commentare tutte le ricette del libro che ho in uscita, so di chiederti molto ma per me sarebbe veramente importante!” disse Riccardo, sperando di aver trovato un modo per scuotere la ragazza.
“Non so che dire…. Dovrei fare degli assaggi per esprimere un’opinione e francamente…..”
“Ma guarda che coincidenza! Il pranzo di domani, neanche a farlo apposta, è pieno di ricette del mio libro cucinate da tutti noi, sarà un banchetto!”
Il giorno dopo Marie si accorse di non essere in difficoltà davanti a quella tavola che gli amici avevano imbandito per lei, si sentiva importante, volevano la sua opinione che sarebbe stata pubblicata e, si…. Forse come prologo avrebbe aggiunto una nota personale: “Ma cosa c’è di meglio che mangiare cibi sani preparati con amore da chi ci vuole bene?”
Francesco Buchetti
QUELLI DEL CIVICO 18
Il civico 18 è un palazzo con dodici piani. La confusione non manca mai, anche perché le famiglie che ci abitano sono legate da una grande amicizia ….. proprio come i loro figli che animano tutti i giorni il palazzo. Oggi è domenica e nella sala condominiale si svolgerà il solito pranzo. Il pranzo della domenica è un momento per stare tutti insieme, scambiarsi opinioni e ricette. Il pranzo della domenica è diventato un momento molto importante per il palazzo. Durante il pranzo la sala condominiale si trasforma: ci sono molti tavoli apparecchiati e ci sono vassoi pieni di cibo. Il cibo è stato cucinato un po’ da tutti gli abitanti del palazzo. Per esempio Ayoub ha preparato il pane … cosa in cui è bravissimo, invece la nonna di Salvatore la pasta con i peperoni e lui ha portato delle verdure dal suo orto.
Ayoub è un ragazzino di tredici anni, come ho già detto ama fare il pane,ne prepara per tutto il condominio. Mentre ascolta il pianoforte di Elisabetta lui impasta. Elisabetta è una ragazza fantastica e una pianista strepitosa. A farle pubblicità è Ayoub che scrive articoli su di lei. Una sua grande amica è Marie. Marie ha quattordici anni e ultimamente sta facendo troppa attenzione alla sua dieta: mangia pochissimo ed è dimagrita a vista d’occhio. Nel palazzo abitano anche Salvatore e Riccardo. Salvatore è un ecologista convinto, il suo balcone è pieno di piante aromatiche e fiori. Il sogno di Salvatore è diventare agronomo. Riccardo invece mangia di tutto. Lui non può stare senza cibo e la cosa non sembra interessargli perché, anche se mangia molto e decisamente male, non ingrassa. Anche se non ingrassa il cibo che mangia è troppo e di sicuro non gli fa bene. Questi sono i cinque ragazzi che animano la vita del palazzo.
Finalmente è arrivata l’ora del pranzo e tutti sono seduti a tavola. I cinque ragazzi ricordano alcuni episodi della loro infanzia. Il primo a parlare è Salvatore:” Vi ricordate di quando eravamo piccoli? Le nostre mamme si erano ammalate tutte e nessuno ci poteva accompagnare all’ asilo … perciò mia nonna con la sua vecchia mini ci accompagnò. Passò per strade secondarie per evitare di incontrare la polizia.” Ayoub continua dicendo: “I miei ricordi migliori sono tutti legati al cibo: mia nonna che cucina il couscous ed impasta le focacce per poi cuocerle sulla piastra bollente…” “Bah - dice Riccardo – io ho sempre preferito hamburger e patatine fritte!”, “Mi fate vomitare – urla Marie, sorprendendo tutti – cibo, cibo, sempre cibo…nella vita esiste altro, non solo riempirsi la pancia fino a scoppiare!” A tavola cade il silenzio, i ragazzi guardano Marie, che piangendo si alza e scappa via, e il suo piatto, ancora pieno; come al solito non ha mangiato niente.
Riccardo rompe il silenzio e decide di parlare con tutto il gruppo: “Ragazzi, Marie sta mangiando veramente poco ma la cosa peggiore è l’odio che prova per il cibo, dobbiamo aiutarla!” Tutti sono d’accordo con Riccardo però Elisabetta aggiunge: “Hai ragione ma per farlo tutti dobbiamo dare il giusto esempio: siamo o non siamo amici? Tu per primo Riccardo: il troppo e il troppo poco sono le facce di una stessa medaglia! Coinvolgi Marie, cercate insieme di bilanciare gli opposti, tu mangerai meno e meglio e lei mangerà un po’ di più, noi vi staremo vicini e faremo il tifo per voi!”. L’esperimento funzionò: Riccardo cominciò a controllarsi accorgendosi di sentirsi molto meglio e Marie ricominciò a gustare il cibo e a non considerarlo un nemico.
Tale fu il successo dell’esperimento che Ayoub pubblicò un articolo intitolato: “TUTTI A PRANZO AL CIVICO 18”. L’ articolo ha procurato al gruppo una grande pubblicità: tanti adolescenti con problemi alimentari contattano i ragazzi del civico 18 per avere suggerimenti su una sana e corretta alimentazione. Loro dispensano consigli e ricette ma, soprattutto, esempi di come, insieme, sostenendosi l’uno con l’altro, si possono superare anche le sfide più difficili!
Irene Biancucci
Categoria: Scuola Secondaria I grado | Data di pubblicazione: 19/04/2015 |
Sottocategoria: Attività e laboratori a.s. 2014/2015 | Data ultima modifica: 01/05/2015 22:14:36 |
Permalink: Concorso Fantacity 2015 | Tag: Concorso Fantacity 2015 |
Inserita da AdIre | Visualizzazioni: 1372 |
Pagina disponibile anche nella sezione: Scuola Secondaria I grado - Attività e laboratori a.s. 2014/2015 | |
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